Tre giorni a New York

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Author: Angele Scibilia

Language: Italian

New York è una di quelle città di cui ci si innamora in fretta e in cui si spera sempre di tornare. Anche se poi, spesso, questo non è un proposito facile da mantenere. Forse una vita non basta per coglierne le tante sfaccettature, costantemente in evoluzione. Ma anche un solo istante può essere sufficiente per avere un assaggio della sua anima e delle atmosfere che sa regalare.

Concretamente, è facile sentirsi sopraffatti dalla grandezza e dalla varietà di questa città se si hanno solo tre giorni per visitarla.  Di sicuro questa è stata la sensazione che ho avuto io, cartina alla mano, con la consapevolezza di dover percorrere più chilometri di quanto le mie gambe potessero sopportare. Ma ci sono delle esperienze che non possono assolutamente mancare in un viaggio newyorkese.

Il Caos
Se c’è una parola che descrive New York, questa è hustle: caos, trambusto, frenesia, spinta. Appena arrivata in città con il mio Greyhound (la celeberrima compagnia di autobus statunitense) mi sono ritrovata nel bel mezzo di Times Square. È stato un impatto decisamente forte: le luci dei cartelloni pubblicitari, i suoni di chi fa musica per strada, l’odore degli hot dog, la gente che ti cammina addosso. Non aspettatevi una città tranquilla, pulita ed educata. New York è chiassosa, frenetica, sporca. Ed è il suo bello.

Il Parco centrale
Central Park è una parte fondamentale della vita di Manhattan. Con poco tempo a disposizione, passare un pomeriggio a camminare in un parco potrebbe sembrare uno spreco di tempo. Invece i parchi sono un ottimo modo per farsi un’idea della vita delle persone del luogo. Questo vale per qualsiasi città del mondo: prendete una domenica di sole e andate ad osservare chi popola i parchi. Nel caso di Central Park si scoprono ragazzini che giocano a basket, signori che fanno passeggiare il cane (tutti rigorosamente con cappottino), coppiette che prendono una barca a remi nel lago. Gli abitanti hanno un amore spassionato per Central Park e lo dimostrano facendolo diventare parte integrante della loro vita.

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Le lunghe camminate e gli scorci inaspettati
IMG_2574New York deve essere una delle pochissime città degli Stati Uniti in cui è genuinamente piacevole camminare. Sebbene sia una delle città più grandi al mondo, è possibile trovare piccole strade, zone raccolte e a misura d’uomo. Per capire il senso di una città, non c’è niente di meglio che perdersi a piedi, decidere il percorso all’ultimo e soffermarsi di fronte ai piccoli particolari che non potresti notare altrimenti.

New York premia ore di passeggiate con spettacolari e inaspettati scorci: spicchi di grattacieli, edifici storici, angoli di verde. Ogni punto di Manhattan è degno di essere visitato (specialmente in Midtown e Downtown), ma una passeggiata che consiglio particolarmente è la Highline, percorso sopraelevato (e ovviamente pedonale) un tempo percorso dalla ferrovia. La Highline attraversa il Chelsea (anche il famoso e particolare Chelsea Market) ed è una stupenda alternativa alla 5th Avenue in fatto di scorci su grattacieli e altri angoli interessanti della città.

Museo
Visitare un museo a New York è un imperativo. Anche qui, dedicare mezza giornata su tre a un museo può sembrare uno spreco di tempo. Ma tutti i musei che sono riuscita a visitare in un paio di gite si sono rivelati spettacolari, e non necessariamente per le opere esposte, seppur molto prestigiose. I musei a New York regalano esperienze particolari. In questo giro ho deciso di visitare il Metropolitan. Le aspettative erano alte e ampiamente rispettate, se non superate, dal museo.

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Un bellissimo edificio, installazioni spettacolari, ma fedeli alle realtà storiche, opere importanti e provenienti da ogni angolo del mondo, una guardia che si mette a parlare con te di quanto sia costoso vivere a Manhattan e che ti consiglia le stanze più belle sono gli ingredienti per una visita decisamente soddisfacente. L’importante è di non girovagare senza meta per tutte le sale (cosa che vi distruggerà a livello fisico e mentale vista la grandezza del museo), ma di selezionare poche cose da vedere e godersele al meglio.

Il cibo
Se pensate che negli Stati Uniti si mangino solo hamburger e bistecche, è inutile dirlo, vi sbagliate. Specialmente a New York, meravigliosamente cosmopolita, la scelta è infinita. Questi sono i must assoluti:

Ok, forse potrà suonare in contraddizione con quanto scritto prima, ma un burger deve per forza entrare nella lista. Si può trovare in ogni dove, ma il mio consiglio è quello di cercare un posto specializzato nel panino più calorico. La mia scelta è caduta su Shake Shack, originariamente un chiosco in Madison Square che è poi diventata una catena diffusa in tutto il Paese (e sì, amici londinesi, anche voi avrete notato la fila chilometrica di quello che è in Covent Garden). Se siete abituati a carne secca e panino molliccio, questo burger sarà musica per le vostre papille gustative.

– Bio/vegan/green. In controtendenza col punto 1, New York sta cavalcando l’onda del bio, del salutare ed ecosostenibile. La quantità di ristoranti, bar e catene che si dedicano a questo tema è innumerevole e la varietà anche. Un pranzo dal salad bar di Wholefoods è un’esperienza più che piacevole.

 Street food. E non solo hot dog. In ogni angolo di New York si possono trovare cose da mangiare. L’aria è costantemente impregnata di un odore di cibo, ovunque andiate. Provare un hot dog per strada, o fermarsi in un food truck (e non fate troppo gli schifiltosi) è un un’esperienza imprescindibile.

Una colazione come si deve. La colazione è la regina di tutti i pasti negli Stati Uniti. Un giorno buttatevi in un locale ed esplorate quanto ci si possa allontanare da cappuccio e brioche. Per me esistono due tipi di colazioni americane da provare assolutamente: uova (che siano omelette, scramble o benedict rimarrete soddisfatti) e pancake. Nella mia ultima mattinata a New York ho avuto la fortuna di assaggiare quelli che vengono definiti “the best pancakes in town” e sebbene la definizione sia un po’ pretenziosa, non riesco davvero ad immaginare in che modo queste frittelle possano essere migliorate.

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Ci sono tante cose che potrebbero essere dette di New York, ma mi sto già dilungando troppo. Il mio consiglio è quello di vagare per la città, senza farsi troppi programmi e senza troppa fretta. New York saprà ripagarvi anche nei momenti più inaspettati.

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